Canzone
Salve Dio la cui canzone struggente e beffarda attraversa i millenni facendosi gioco del reggente di turno.
Salve a Te che non ami l‘usura, Dio esuberante, creatore del tempo per i tuoi giochi, della gravità per la danza.
Salve a Te che ami i viaggi, marinaio avventuroso, incantato scopritore di Te stesso, svelato a chi ha cuore celato a chi ha solo ragione.
Salve Dioniso che concedi l’oblio perché una sacra innocenza permetta un nuovo inizio. Dio dell’occultamento sincopato e dell’ apparizione inaudita, fine ironista compiaciuto divoratore di Te stesso.
Salve a Te dalla sapienza ferina, che crei oltre Te stesso e ti lanci selvaggio nell’ avventura.
Salve Dioniso del mango e dell’ulivo, amante della sacra papaia, Tu che baleni nei tatuaggi Maori e mugghi possente coi giganti marini.
Salve perchè la tua storia è un enigma, la soluzione estasi e la Tua assenza un prepararsi a nozze misteriose. Dio dall’identità complessa, sapiente che non ama gabbie. Artista la cui ontologia è incanto figurale, teologia la danza.
Salve Dio, non del Libro ma della Visione, tigre nel canneto, astuto timoniere dei due mari.
Salve a Te che sei senso.
A. Ongaro
Bardo, 2021, olio su tela, 90x70 cm
Mangiarose 2021, olio su tela, 60x80 cm
Vuolsi cosi cola dove si puote, 2021, olio su tela, 80x100 cm
Wizard, 2021, olio su tela, 60x80 cm
Eros & Psiche, 2021, olio su tela, 60x80 cm
Fiat lux, 2021, olio su tela, 70x80 cm
Salvator Mundi, 2021, olio su tela, 65x80 cm